giovedì 25 marzo 2010

DENUCIA DELLA SCUOLA AI FINI DI UN ATTO DI SINDACATO ISPETTIVO DEL PARLAMENTO SULL’OPERATO DEL MIUR

MENTRE
1. La stampa documenta che il debito del Ministero dell’Istruzione è in debito nei confronti delle scuole italiane di oltre 1.400 milioni di Euro e che ciascuna scuola del nostro paese è creditrice del Ministero per una media di circa 170.000 euro.
2. Il Comitato dei Genitori e il presidente del consiglio d’Istituto del liceo scientifico Morgagni di Roma denunciano un debito del Ministero nei confronti della scuola di 243.610 euro.
3. Mentre tutti i Dirigenti Scolastici denunciano che la più gran parte di questi crediti sono stati maturati, a partire dal 2004, a causa del mancato trasferimento dei danari dovuti da Ministero per il pagamento delle supplenze brevi (contributi previdenziali, IRAP inclusi, etc.), per le spese sostenute per il pagamento degli insegnanti che hanno fatto parte delle commissioni della maturità, per le spese di funzionamento amministrativo e didattico.
4. Mentre molti organismi (comitati, coordinamenti) di genitori denunciano che i danari raccolti con i “contributi volontari” anziché finanziare le attività didattiche straordinarie dei figli sono serviti al pagamento dei supplenti e del servizio prestato per le attività delle commissioni di esami, tutte spese obbligatorie per lo Stato e regolarmente iscritte nei bilanci del Miur (tab.VII del Bilancio dello stato, Capitoli 1.270, 1286, 1.332/2, 7.110)

In una intervista del 24-3-2010 rilasciata al quotidiano Il Messaggero la ministra Gelmini si impegna perché il prossimo anno vengano stanziati 10.000.000 (Sic! Dieci milioni) di Euro per far fronte al disagio, per il prossimo anno, e minaccia le scuole da richiedere contributi ai genitori.

Mentre tutto ciò accade
La Ragioneria Generale dello Stato (Ministero dell’Economia e Finanze) nel “RAPPORTO SULLA SPESA delle Amministrazioni centrali dello Stato, Ministero dell’Istruzione , dell’Università e della Ricerca del 2009” denuncia a pag. 289:
“ Le difficoltà nella programmazione finanziaria e la circostanza di una forte penalizzazione in termini di stanziamenti negli anni più recenti hanno determinato:
- un ricorso a variazioni in corso d’anno volte ad integrare gli stanziamenti iniziali……..
- un accumulo di debiti fuori dal bilancio dello Stato, che gravano sui bilanci scolastici, tipicamente per alcune voci di spesa come le supplenze brevi e i compensi per gli esami di Stato.
Secondo i dati riportati anche nella Relazione della Corte dei Conti sul rendiconto generale dello Stato 2007, prima dell’istituzione dei “capitoloni”, la situazione di sofferenza delle scuole aveva generato a fine 2006 una consistenza debitoria pari a circa 1.033 milioni di euro, dei quali circa la metà nel solo 2006. Restavano per contro giacenti nelle contabilità speciali destinate alle stesse scuole oltre 1.373 milioni di euro. Per arginare li problema andatosi cumulando negli anni, ol Ministeroaveva disposto un trasferimento delle risorse giacenti in contabilità speciale per ripianare i debiti delle istituzioni scolastiche(Decreto Ministeriale n.280 del 26 marzo 2008).
Rimane da indagare perché a fronte di tale misura, e della successiva centralizzazione dei trasferimenti alle scuole, permangano squilibri rilevanti nei bilanci sia in termini di cospicui avanzi di amministrazione , sia in termini di residui attivi per le supplenze brevi ed esami di Stato e, a volte, per esercizi finanziari lontani nel tempo.
La stessa relazione prosegue alla pag,290:
“…è nota la presenza di un cospicuo ammontare complessivo di avanzi di amministrazione (periodicamente evidenziati dall’attività di revisione dei bilanci scolastici e da acune verifiche effettuate dall’IGF/S.I.FI.P. Settore III, anche in connessione con la problematica dell’appoggio di fondi da parte degli Uffici Scolastici Regionali come discusso nel paragrafo7.2.5). Il fenomeno potrebbe essere attribuito in parte allo sfasamento temporale tra anno scolastico ed esercizio finanziario, ma vi sono motivi di supporre che la non regolarità delle rate e l’incertezza sull’ammontare delle risorse future generi anche incentivi a rallentare la destinazione delle risorse per le future evenienze.”

COSI’ STANDO LE COSE
Cosa aspetta il Ministro a riparare gli ingenti danni e le illegalità in cui sta incorrendo l’intero sistema scolastico: interruzione di pubblico servizio, mancato pagamento dei lavoratori precari, insicurezza nelle scuole a causa del sovraffollamento delle classi, tagli tra il 10 e il 20% dell’orario scolastico delle classi di ogni ordine di scuola, impossibilità di svolgere le attività alternativa alle ore d’Insegnamento della Religione Cattolica…?
Cosa aspetta il Ministro Gelmini a dimettersi per la dimostrata incapacità a gestire anche solo sul piano contabile e amministrativo il sistema scolastico nazionale?

Flash mob "La 'riforma' Gelmini butta via..."

Guarda su you tube il video del flash mob al colosseo

RIFORMA DEL LICEO, EDITORI NEL PANICO MONDADORI NO

COMMENTO | di Giuseppe Caliceti
SCUOLA

Il corso di storia del primo biennio si chiude all'anno Mille o al Quattordicesimo secolo? O ancora, l'accorpamento di storia e geografia implica due voti e due libri separati oppure no? E le materie nuove? Le «scienze integrate», le insegna il professore di chimica o quello di fisica? E soprattutto: serve un libro unico? Nessuno lo sa. Tantomeno gli editori scolastici italiani. Che, non potendo rispondere a queste domande, si trovano oggi in grave difficoltà per colpa del Governo. Ulisse Jacomuzzi, presidente del gruppo degli editori del settore, afferma di dover giocare d'azzardo sul prossimo anno scolastico. Ammette cioè di aver preparato alla cieca i testi dei ragazzi che a settembre faranno prima superiore. Se infatti il riordino della secondaria di secondo grado è partito, e gli istituti stanno raccogliendo le iscrizioni, non si sa ancora con precisione cosa dovranno effettivamente studiare gli studenti. È una situazione che non era mai capitata prima in Italia. Perché non è possibile pubblicare i libri di testo del prossimo anno? Semplice. Perché i programmi dell'anno prossimo ancora non ci sono. Si sanno a malapena le materie che dovranno studiare gli studenti, figurarsi il programma, cioè i contenuti e gli obiettivi didattici legati alle singole materie. Il caos regna sovrano. Anche se non si deve dire. Soprattutto alle famiglie degli studenti. Tutto deve avvenire alla cieca. Le iscrizioni dei propri figli. La stampa dei libri scolastici. Solo alcuni giorni fa sono uscite le bozze delle indicazioni nazionali per il sistema dei licei, che saranno oggetto di una vasta consultazione e poi verranno riesaminati - eventualmente corretti - da un'apposita commissione per la redazione definitiva. Poi i libri scolastici avrebbero bisogno di tempo per essere pensati, scritti, impaginati e stampati in tempo per finire a maggio nelle mani dei professori che decideranno se adottarli o meno. Ma tutti i tempi sono saltati. Così gli editori scolastici si troveranno di fronte a un dilemma: non editare testi scolastici o, come presumibilmente accadrà, inventarsi qualcosa e, giocando un po' a fare gli indovini, stampare in fretta e furia. Sperando di indovinarci. Se non indovineranno, presumibilmente i docenti non adotteranno i loro libri. Con danni per tutti. Primi tra tutti i trentamila dipendenti che lavorano nell'editoria scolastica che, è bene ricordarlo, resta comunque saldamente nelle mani della Mondadori - con Marina Berlusconi presidente - non essendo in alcun modo risolto, come per altro nella tv, il conflitto di interessi che c'è in questo settore. Anzi, forse non è un caso che la Mondadori negli ultimi due anni abbia acquisito una dozzina circa di piccole e medie case editrici scolastiche.
da il Manifesto del 18/03/2010

mercoledì 24 marzo 2010

La "riforma" Gelmini butta via


guarda le foto
Scuola, contro i tagli della Gelmini
flashmob nei sacchi della spazzatura
Genitori insegnanti e studenti nei sacchi neri:
«La riforma butta via qualità e diritto allo studio»

Studenti dentro ai sacchi della spazzatura al Colosseo
ROMA - Tutti immobili per dire «no alla distruzione della scuola pubblica». La flash-mob mania contagia anche il Coordinamento scuole secondarie di Roma. Da viale Trastevere, dove presegue il presidio-staffetta degli istituti capitolini, al Colosseo: genitori, insegnanti e studenti si sono infilati in sacchi della spazzatura perchè, dicono, la «riforma butta via integrazione, diritto allo studio, qualità dell’istruzione».
ELEMOSINA - In formazione “mondezzaio”, alcuni sdraiati, i rappresentanti delle scuole afferenti al Coordinamento hanno così inscenato il terzo flash-mob per la scuola pubblica, dopo quello già organizzato a largo Argentina e sul pontile di Ostia. Intanto, alla staffetta pomeridiana, organizzata davanti al ministero dell’Istruzione, continuano ad aderire istituti di ogni ordine e grado. Muniti di cestino per chiedere, simbolicamente, l’elemosina ai passanti («la scuola italiana è senza soldi”»), e con una “pupazza” dotata di forbici (“simbolo della scuola tagliata e povera”), genitori e professori si passano – da giorni – il testimone in viale Trastevere. Da mercoledì 24 tocca ai licei Morgagni, Montale, Keplero, Istituto comprensivo Crispi, scuole Iqbal Masih, Ic Regina Margherita, liceo Newton, scuola media San Benedetto, IC Guicciardini, Di Donato, Manin. Il presidio è programmato fino al 16 aprile. Il Coordinamento si prepara alla giornata di mobilitazione cittadina del mondo della scuola, indetta per il 17 aprile.

Simona De Santis
24 marzo 2010

venerdì 19 marzo 2010

Il flash mob degli insegnanti

guarda le foto

venerdì 12 marzo 2010

Sintesi dell'assemblea del 10 marzo

L’assemblea di studenti, genitori docenti, personale ATA riunitasi il 10 marzo al liceo Montale,

denuncia

- la grave situazione in cui si trovano le scuole a causa dell’insolvenza del Ministero che non restituirà alle scuole i soldi anticipati e ha azzerato i fondi per il finanziamento alle scuole;
- l’uso di contributi dei genitori per provvedere alle più elementari esigenze di funzionamento;
- la perdita di ore di lezione e la distribuzione degli alunni senza docente in altre classi e, in molti casi, la loro uscita anticipata da scuola, o il loro ingresso ritardato;
- la limitazione del diritto allo studio causata dall’abolizione in molte scuole delle ore di compresenza o di disponibilità, dalla mancanza di fondi per i corsi di recupero;
- i crescenti problemi di sicurezza causati dalla diminuzione del personale di sorveglianza.

Sottolinea con forza che

- la riforma della scuola superiore
Non è ancora passata al visto della Corte dei Conti
Non è stata firmata dal Presidente della Repubblica
Non è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
Ci troviamo pertanto in un regime di piena illegalità, non denunciato da nessuna istituzione democratica e implicitamente avallato dal nostro silenzio.

Intanto le scuole raccolgono le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, la cui scadenza è fissata per il 26 marzo, per una scuola che non esiste e per la quale non si conoscono contenuti e programmi.
- La stretta autoritaria e l’aumento delle insufficienze in pagella di cui tanto si rallegra la Ministra non sono sinonimo di qualità ma solo del fallimento dell’istruzione;
- sta proseguendo il suo cammino la proposta di legge Aprea che prevede una progressiva privatizzazione della scuola attraverso:
• la trasformazione delle scuole in fondazioni;
• la costituzione di un consiglio di amministrazione capace di decidere l’indirizzo delle istituzioni scolastiche;
• l’introduzione nel servizio pubblico di finanziamenti esterni che ne determinano l’orientamento.

Propone di

- organizzare giornate di riflessione e di didattica alternativa nelle scuole del territorio, invitando i genitori a entrare nelle scuole e discutere insieme problemi e proposte di mobilitazione;
-chiedere agli Enti Locali di farsi pieno carico dell'emergenza scuola e di farsi parte attiva, insieme ai coordinamenti, aprendo tavoli di concertazione sul futuro della scuola pubblica;
- realizzare flash mob in luoghi di grande frequentazione per comunicare all’esterno il profondo disagio e dissenso di chi vive nella scuola;
- proseguire la riflessione sulla opportunità di continuare a pagare il contributo volontario che rimane l’unica fonte di finanziamento delle scuole facendosi carico dei debiti del governo.

Studenti, docenti, genitori, personale ATA dalle scuole:
L. S. Morgagni, L.C. Montale, S.M. Villoresi, S.M. Gianicolo, S.E. Crispi, S.E. Girolami, S. M. Fratelli Cervi, I.C. Martellini, L.C. Manara, L.S. Keplero

Sintesi dell'assemblea del 10 marzo al Liceo Montale

L’assemblea di studenti, genitori, docenti, personale ATA riunitasi il 10 marzo al liceo Montale,

denuncia

- la grave situazione in cui si trovano le scuole a causa dell’insolvenza del Ministero che non restituirà alle scuole i soldi anticipati e ha azzerato i fondi per il finanziamento alle scuole
- l’uso di contributi dei genitori per provvedere alle più elementari esigenze di funzionamento
- la perdita di ore di lezione e la distribuzione degli alunni senza docente in altre classi e, in molti casi, la loro uscita anticipata da scuola, o il loro ingresso ritardato;
- la limitazione del diritto allo studio causata dall’abolizione in molte scuole delle ore di compresenza o di disponibilità, dalla mancanza di fondi per i corsi di recupero
- i crescenti problemi di sicurezza causati dalla diminuzione del personale di sorveglianza

sottolinea con forza che

- la riforma della scuola superiore
Non è ancora passata al visto della Corte dei Conti
Non è stata firmata dal Presidente della Repubblica
Non è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
Ci troviamo pertanto in un regime di piena illegalità, non denunciato da nessuna istituzione democratica e implicitamente avallato dal nostro silenzio
Intanto le scuole raccolgono le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, la cui scadenza è fissata per il 26 marzo, per una scuola che non esiste e per la quale non si conoscono contenuti e programmi.
- la stretta autoritaria e l’aumento delle insufficienze in pagella di cui tanto si rallegra la Ministra non sono sinonimo di qualità ma solo del fallimento dell’istruzione
- sta proseguendo il suo cammino la proposta di legge Aprea che prevede una progressiva privatizzazione della scuola attraverso
• la trasformazione delle scuole in fondazioni;
• la costituzione di un consiglio di amministrazione capace di decidere l’indirizzo delle istituzioni scolastiche;
• l’introduzione nel servizio pubblico di finanziamenti esterni che ne determinano l’orientamento.

propone di

- organizzare giornate di riflessione e di didattica alternativa nelle scuole del territorio, invitando i genitori a entrare nelle scuole e discutere insieme problemi e proposte di mobilitazione
- realizzare flash mob in luoghi di grande frequentazione per comunicare all’esterno il profondo disagio e dissenso di chi vive nella scuola
- proseguire la riflessione sulla opportunità di continuare a pagare il contributo volontario che rimane l’unica fonte di finanziamento delle scuole facendosi carico dei debiti del governo.

Studenti, docenti, genitori, personale ATA dalle scuole:
L. S. Morgagni, L.C. Montale, S.M. Villoresi, S.M. Gianicolo, S.E. Crispi, S.E. Girolami, S. M. Fratelli Cervi, I.C. Martellini, L.C. Manara,

martedì 9 marzo 2010

DOCUMENTO ASSEMBLEA PUBBLICA DELLE SCUOLE DEL MUNICIPIO XI DI ROMA

8 MARZO 2010 AL 49° CIRCOLO DIDATTICO “PRINCIPE DI PIEMONTE”

All’assemblea che si è svolta presso la scuola elementare Principe di Piemonte hanno partecipato circa un centinaio di persone in rappresentanza degli insegnanti, dei genitori, degli studenti e del personale ATA delle Scuole Montezemolo (elementare media liceo), D'antona Biagi (elementare), Platone (liceo), Malaspina (elem.), Battisti (elem.), Alonzi (elem.), Socrate (liceo), Poggiali (elem.), CPS, Principe di Piemonte (elem.), Leonardo da Vinci (elem.), Scuola dei Bimbi (materna).
Tutti gli interventi hanno evidenziato il drastico impoverimento finanziario della Scuola Pubblica Statale con una ricaduta negativa sulla didattica.
Infatti sono stati tagliati i fondi per le supplenze brevi, per il funzionamento amministrativo e didattico, per i servizi di pulizia, per l’arricchimento dell’offerta formativa e contestualmente sono aumentati i finanziamenti alle scuole private.
Il risultato non potrà che essere lo smantellamento della scuola pubblica a favore di quella privata e l’annullamento del principio del diritto allo studio libero e gratuito per tutti sancito dalla costituzione.
Si è convenuto da parte di tutti che è necessario proseguire la mobilitazione che informi e denunci la grave situazione in cui si trova la Scuola Pubblica Statale.
L’assemblea, pertanto, si pone come obiettivi:
il ritiro dei tagli previsti dalla L.133/08: finanziaria estiva Brunetta- Tremonti (meno 132.000 unità di personale docente e A.T.A. e meno 7.800,00 milioni di euro in tre anni);
il ritiro della L. 169/08: controriforma Gelmini (“maestro” unico);
il ritiro della proposta di riordino della secondaria, il cui iter, peraltro, è tutt’altro che concluso;
la cancellazione dei finanziamenti alle scuole private;
l’impegno dello Stato a pagare i debiti alle scuole;
la nomina in ruolo dei precari docenti e A.T.A su tutti i posti vacanti e disponibili;
la messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici (L.626/94 e D.lgs.81/08);
l’ottenimento dell’organico necessario per la formazione delle classi a tempo pieno richiesto dalle famiglie;
Inoltre, constatato che la responsabilità da anni dimostrata da parte di tutte le componenti scolastiche per mantenere un buon livello di qualità della scuola pubblica, attraverso pratiche volte a colmare le inadempienze del Ministero dell’Istruzione e degli Enti Locali, ha agevolato gli attuali provvedimenti legislativi e finanziari,
l’assemblea si esprime per il rifiuto:
di versare qualsiasi contributo volontario;
di utilizzare l’orario delle compresenze e della contemporaneità per le supplenze;
di attuare lavori di manutenzione ( verniciatura aule, acquisto e sistemazione arredi scolastici, ecc.) e di pulizia degli edifici da parte dei genitori.
L’assemblea, dopo l’occupazione delle scuole Principe di Piemonte e Leonardo da Vinci decide le seguenti prossime iniziative:
PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO E ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 12 MARZO ALLE ORE 10,00 (da P.zza delle Repubblica al Ministero dell’Istruzione);
ADESIONE ALL’”ASSEDIO” DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DAL 12 AL 14 MARZO, INDETTO DAI PRECARI DOCENTI E A.T.A.;
ASSEMBLEA CITTADINA IL GIORNO 16 MARZO ALLE ORE 17,00 PRESSO LA SCUOLA “PRINCIPE DI PIEMONTE”, via Leonardo da Vinci,94 oppure via Ostiense,263/C (fermata metro B - S. Paolo);
MANIFESTAZIONE TERRITORIALE CON CORTEO IL 19 MARZO ALLE ORE 17,00 CON PARTENZA SCUOLA “PRINCIPE DI PIEMONTE”, via Leonardo da Vinci,94;
MANIFESTAZIONE CITTADINA CON CORTEO IL 10 APRILE

lunedì 8 marzo 2010

Riordino superiori

Nella pagina delle Norme (leggi, decreti, regolamenti, circolari etc) a cura dell’ Associazione Docenti Italiani troviamo i necessari testi di accompagnamento del riordino dei Licei, Tecnici e Professionali che ancora non sono presenti nuovesuperiori.indire.it ma che sono all’esame del Consiglio dei Ministri per la loro definitiva approvazione.
vai alla pagina

La fine della scuola statale

La riforma della scuola primaria + la riforma della scuola secondaria + gli 8 miliardi di tagli pianificati dal Piano Programmatico del governo per il triennio 2010 - 2013 + la riduzione di 130.000 posti di lavoro tra personale docente e ATA + la non esigibilità dei fondi residui attivi delle scuole, reiterata nella circolare del MIUR del 22 febbraio scorso (la cifra, certificata, ammonta a un miliardo e mezzo di euro) costituiscono, nel loro insieme, L'ATTACCO PIU' FEROCE PERPETRATO ALLA SCUOLA STATALE NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA ITALIANA.

Oggi 6 marzo 2010, all'incontro organizzato a Roma dall'ASAL, AGE, CGDI con la dirigente centrale del MIUR, dott.ssa Vorniano, e i presidenti e i consiglieri dei Consigli d'Istituto delle scuole del Lazio, è emerso chiaramente quanto sta per accadere: il ministero non salderà i suoi debiti; le scuole dovranno usare tutte le loro risorse (i fondi d'istituto, tra cui il contributo volontario delle famiglie, i fondi della Legge 440 e i fondi per la sicurezza) per ripianare gradualmente il disavanzo, il che significa che non si potranno più retribuire attività aggiuntive del personale docente e ATA, nè fare i corsi di recupero, nè garantire il funzionamento didattico e amministrativo, nè garantire la sicurezza agli studenti e ai lavoratori.
Inoltre, in virtù dell'autonomia, a fronte di un'offerta formativa fortemente immiserita dalla riforma, le scuole secondarie, già a partire dal prossimo anno scolastico, saranno costrette a reintegrare gli insegnamenti curricolari più falcidiati dalla mannaia ministeriale con attività in regime privatistico e con ulteriori richieste di contributi economici alle famiglie.

OGGI LE FAMIGLIE ITALIANE SONO CHIAMATE A FARSI CARICO DEI DEBITI DEL GOVERNO. DAL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO LA SCUOLA STATALE NON ESISTERA' PIU'. SI INSTAURERA' UN REGIME MISTO PUBBLICO-PRIVATO, INIQUO, ANTIDEMOCRATICO,
CHE CALPESTA GLI ARTICOLI 33 E 34 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE.

Anna Angelucci
(cittadina italiana aderente al coordinamento scuole secondarie, genitore,
docente del liceo Pasteur di Roma)

mercoledì 3 marzo 2010

Assemblea pubblica: QUALE SVOLTA PER QUALE SCUOLA?

Situazione comune alle scuole di ogni ordine e grado è la mancanza di fondi: i genitori si trovano sempre più costretti a sopperire con il contributo volontario alle gravi carenze del finanziamento pubblico. Non ci sono soldi per pagare le supplenze, i progetti e i corsi di recupero: siamo di fronte a una sistematica lesione del diritto allo studio. Inoltre il nuovo ordinamento della scuola superiore prevede drastici tagli orari e un riordinamento complessivo dei vari indirizzi di studio, oltre ai pesanti ridimensionamenti già operati alle elementari e alle medie. L’assetto della nuova scuola secondaria è caratterizzato in questo momento da una grande incertezza, che riguarda l’applicazione pratica della riforma stessa. Gli unici dati certi sono:
- la netta separazione dei programmi tra licei e scuole tecnico-professionali;
- la riduzione degli orari;
- l’omologazione culturale derivante dalla cancellazione delle sperimentazioni.
Intanto sta proseguendo il suo cammino la proposta di legge n.953 (DDL Aprea) che prevede:
- la trasformazione delle scuole in fondazioni;
- la costituzione di un consiglio di amministrazione capace di decidere l’indirizzo delle istituzioni scolastiche;
- l’introduzione nel servizio pubblico di finanziamenti esterni che ne determinano l’orientamento.
Per avviare il confronto democratico finora mancato invitiamo
studenti, genitori, personale della scuola a una
ASSEMBLEA PUBBLICA
il giorno 10 marzo alle ore 17.00 presso
l’Aula Magna del Liceo Classico “Montale”, via di Bravetta 545

Docenti, genitori, lavoratori della scuola e studenti di:
L.C. “Montale”, S.M.S. “Gianicolo”, C.D. “Crispi”, L.C. “Manara”, C.D. “Lola Di Stefano”, S.M.S. “Villoresi”, S.M.S. “De André”, S.M.S. “Toscanini”, L.S.”Kennedy”, L.S. “Keplero”, L.S. “Morgagni”

Scuole statali in bancarotta

Da: Anna Angelucci
Riassumo sinteticamente i fatti:

il 14/12/2009 il MIUR con la circolare n. 9537 comunica a tutti i Dirigenti Scolastici che "l'avanzo di amministrazione determinato da residui attivi di competenza di questa Direzione generale va inserito opportunamente nell'aggregato 'Z - Disponibilità da programmare', fino alla loro riscossione".

L'11/02/2010 l'on. Ghizzoni (PD) fa un'interpellanza parlamentare urgente in merito (n. 2 - 00613). Il sottosegretario per l'istruzione Giuseppe Pizza risponde affermando che "la sofferenza finanziaria delle scuole ha origine dall'applicazione della cosiddetta norma di salvaguardia, contenuta all'articolo 1, comma 621, lettera b), della legge finanziaria per l'anno 2007". Nella sua replica, l'on. Ghizzoni dichiara che "i trasferimenti dallo Stato alle scuole sono stati progressivamente decurtati tra il 2002 e il 2006, con la guida del governo Berlusconi", che "nel 2007 - anche questo è un dato che è registrato nelle contabilità dello Stato e delle scuole - si è registrato un sostanziale equilibrio nel rapporto fra fabbisogno e finanziamenti reali delle scuole" e che "la sofferenza finanziaria è ricominciata con il 2008, cioè con l'avvento di questa legislatura a guida Berlusconi". Conclude affermando che il Governo si prepara a perpetrare un furto ai danni delle scuole.

Il 22/02/2010, con la circolare alle scuole "Indicazione operative sulla predisposizione del programma annuale", nell'allegato 1, par. 4, il MIUR torna sulla questione 'fondi residui attivi' in questi termini: "Sul punto si fa rinvio a quanto disposto dall'art. 3, comma 3, del D. I. n. 44/2001, il quale stabilisce che gli stanziamenti di spesa correlati all'utilizzazione dell'avanzo di amministrazione possono essere impegnati solo dopo la realizzazione dell'effettiva disponibilità finanziaria e nei limiti dell'avanzo effettivamente realizzato. Pertanto si ribadisce l'opportunità di inserire la quota di avanzo di amministrazione determinata da residui attivi accesi a fronte di finamziamenti di competenza di questa Direzione generale nell'aggregato "Z - Disponibilità da programmare".

Nel frattempo, tutti i Consigli d'Istituto stanno deliberando l'aumento del 'Contributo volontario delle famiglie' per il prossimo a.s., con il quale, negli anni passati, sono stati fatti anticipi di cassa e che, evidentemente, è da considerarsi l'unica entrata certa per il futuro.

Con il nostro silenzio ci stiamo rendendo complici della privatizzazione della scuola statale.

Cordialmente, Anna Angelucci
(Cittadina italiana, madre di due figli in età scolare, docente del liceo scientifico "L. Pasteur" di Roma)

lunedì 1 marzo 2010

1 MARZO 2010: SOLO IL RAZZISMO CI È STRANIERO

Come insegnanti, genitori e studenti facciamo appello alla partecipazione al fianco dei migranti e dei loro figli/e alla giornata nazionale del primo marzo contro il razzismo e le discriminazioni.
La scuola pubblica è il luogo dell’accoglienza, di incontro tra persone diverse tra loro e tra le culture, dell’apprendimento e dello scambio di esperienze. È il luogo in cui la crescita serena di ognuno è la condizione della crescita degli altri, dove si costruiscono le condizioni per superare le disuguaglianze che sono ostacolo alla libertà di tutte e tutti, che siano nati in Italia o in altre terre.

Per questo rifiutiamo norme, comportamenti, disegni politici che dividano le persone, a cominciare dai bambini, sulla base della loro origine. Respingiamo ogni atto di discriminazione contro alunne ed alunni delle nostre scuole, come gli arbitrari tetti di frequenza e sezioni create per soli immigrati.

Pensiamo invece che la presenza di alunni migranti possa essere un’occasione straordinaria di crescita, soprattutto se le nostre scuole avranno le risorse necessarie per costruire una politica di convivenza e di relazione.

L’impoverimento della scuola, al contrario, è la prima forma di razzismo, perché trasforma le differenze in disuguaglianze e porta alla discriminazione.
Per questo il primo marzo 2010 sarà per noi una giornata di sciopero civile! Parteciperemo per informare insegnanti, genitori e studenti delle iniziative che prenderanno forma nel nostro quartiere.



Per i diritti e contro le discriminazioni.
Per l’estensione del diritto di cittadinanza a chi è nato, studia e lavora in Italia.
Contro la circolare Gelmini che introduce e favorisce discriminazioni a danno dei figli dei migranti, prefigura classi speciali, chiusura di scuole o trasferimenti massicci di studenti.





Comitato antirazzista Monteverde
http://ambienteroma16.blogspot.com/