sabato 29 maggio 2010

Registrati dalla Corte dei Conti i Regolamenti delle superiori

da tuttoscuola.com:

Notizie ufficiose danno per registrati nelle ultime ore definitivamente dalla Corte dei Conti i tre regolamenti di riforma della secondaria superiore.

I Regolamenti riguardanti il riordino dei Licei, la riforma degli istituti tecnici e degli istituti professionali, dopo un lungo iter consultivo, erano stati adottati definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 4 febbraio scorso e poi emanati come DPR dal Capo dello Stato il 15 marzo scorso.

Dopo questa registrazione da parte della Corte dei Conti, i tre regolamenti verranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale ed entreranno immediatamente in vigore.

L'attuazione delle riforma secondo i tre regolamenti inizierà dal prossimo settembre con gradualità, per andare a regime nell'arco del prossimo quinquennio.

Contemporaneamente al varo dei tre Regolamenti, si stanno definendo anche le Indicazioni nazionali dei Licei (già rese pubbliche) e i Piani di studio dei tecnici e dei professionali.

giovedì 27 maggio 2010

Difendiamo le graduatorie ad esaurimento, opponiamoci al DdL Goisis sulla costituzione degli albi regionali.

In questi giorni è in discussione alle Camere il Disegno di Legge elaborato dal deputato della Lega, Goisis, e riguardante le nuove forme di reclutamento, nonché l’accelerazione della gestione finanziaria ed amministrativa delle scuole, sempre più orientata su basi regionali.
I contenuti fondamentali della proposta sono presto detti: il progetto prevede un nuovo canale di reclutamento basato su albi regionali e su concorsi regionali che si dovranno effettuare ogni tre anni. Secondo la Proposta di Legge la gestione del personale scolastico, dal reclutamento al trattamento economico, passerà dallo Stato alle Regioni; lo Stato girerà le somme necessarie direttamente alle realtà territoriali; appositi uffici regionali sostituiranno quelli attuali; le scuole dovranno comunicare alle Regioni quanti posti vacanti hanno a tempo determinato ed indeterminato, dati che serviranno per il reclutamento.
Per essere assunti, poi, i docenti dovranno iscriversi in appositi albi regionali distinti per ordine di scuola. Uno dei requisiti per accedere agli albi ed essere assunti è la residenza in uno dei Comuni della Regione di riferimento. Si tratta di un modo per “scoraggiare gli spostamenti continui da un territorio all’altro” (parole della Lega) e quindi per contrastare quel diritto alla mobilità che ha contraddistinto da sempre il sistema scolastico italiano. Per quanto riguarda gli albi regionali, infatti, si richiede l’obbligo di residenza nella Regione in cui si desidera essere iscritti, non solo, ma in caso di assunzione è necessario sottoscrivere l’impegno a mantenere per cinque anni la stessa residenza.
La proposta Goisis riprende l’impianto federalista anche rispetto alla contrattazione sindacale, poiché mette in atto forme di contrattazione a livello regionale; infine, prevede la creazione del Consiglio dell’Istituzione, accanto al Collegio dei Docenti, come organo di Governo della scuola, e dota il Dirigente Scolastico di più ampi poteri.
Per molti lavoratori precari della scuola l’attuale Disegno di Legge rappresenta la fine della mobilità, ma per la scuola tutta l’attuazione di questo progetto segna una consistente accelerazione nel processo di privatizzazione nella gestione dell’intero sistema scolastico.
Consapevoli della delicatezza della riforma in campo, come Coordinamento Precari Scuola, invitiamo i precari della scuola e più in generale tutti coloro che hanno a cuore questo tema a confrontarsi con noi su tali problematiche e a partecipare ad un assemblea pubblica lunedì 31 maggio, alle ore 17, dopo il presidio di protesta contro i tagli.
Lunedì 31 maggio
Ore 15,00 presidio di protesta all’USP di via Pianciani
Ore 17,00 assemblea pubblica in via Galilei, 57 (nei pressi dell’USP)

Coordinamento Precari Scuola – Roma movimentoinsegnantiprecari@gmail.com

mercoledì 26 maggio 2010

La Lola e la Forlanini NON CI STANNO!!!

139° Circolo Didattico

COMITATO DEI GENITORI

Nella scuola dei nostri figli

TRE classi a tempo pieno tagliate in due anni…

E non è finita!!!

FACCIAMOCI SENTIRE!!!


Presidio dei genitori al provveditorato per la reintegrazione dell’organico del circolo per avere tutto il tempo pieno che abbiamo chiesto!

VENERDI 4 GIUGNO

ORE 10.30

Via Pianciani 32


con striscioni, cartelli, coperchi, fischietti!!!

martedì 25 maggio 2010

Prossimo flash mob

Appuntamento mercoledì 26 davanti all'ara coeli a piazza venezia.
Formeremo una scritta sulle scale "la scuola pubblica in ginocchio"
ci vediamo alle 17,15 di fronte alla scalinata (sul lato opposto della strada). Partecipate!

lunedì 17 maggio 2010

SCUOLA: ROMA; GENITORI E DOCENTI OCCUPANO USR PER TEMPO PIENO

ANSA, lunedì 17 maggio 2010, 19.45.52

(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Docenti di varie scuole romane e
genitori, alcuni dei quali hanno portato con se' i propri figli,
hanno occupato nel pomeriggio l' Ufficio scolastico regionale a
Roma per protestare contro i '' tagli al tempo pieno''.
Tra gli istituti presenti, la elementare Iqbal Masih,
capofila della protesta contro la riforma Gelmini e attualmente
occupato da docenti e genitori; i licei De Chirico e Da Vinci,
l' istituto comprensivo Di Donato, il Manin e la scuola
elementare Principe di Piemonte. '' La direttiva del ministro non
predispone tagli al tempo pieno, il direttore dell' ufficio
scolastico regionale ci spieghi perche' questi tagli sono stati
operati lo stesso'', ha spiegato una docente. Dopo aver
raggiunto gli uffici al secondo piano dell' edificio, gli
occupanti si sono riuniti nell' atrio del palazzo. Sul posto sono
intervenute anche le forze dell' ordine.
L' occupazione e' cominciata intorno alle 15.30 e a metterla
in atto sono stati circa duecento tra genitori, insegnanti e
precari appartenenti alla Rete permanente delle scuole
elementari in lotta. E' stato anche esposto uno striscione con
su scritto: ' Ladri di futuro, bugiardi. Ridateci il tempo
pieno'. '' Rivogliamo il tempo pieno - afferma il padre di due
bambine che frequentano l' elementare Iqbal Masih - In 72
istituti sono state tagliate almeno due classi con il tempo
pieno. Il ministro dell' Istruzione pero' aveva assicurato lo
scorso anno che il tempo pieno non sarebbe stato toccato''.
Una delegazione di 12 occupanti e' stata ricevuta dal
direttore dell' Usr Maria Maddalena Novelli. (ANSA).

N:B: C'era anche la Crispi!!!

giovedì 13 maggio 2010

INCATENATI PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA

Guarda il video

Quanto paghiamo l’ora di religione

Grazie a dio, anzi, grazie al Consiglio di stato, gli insegnanti di religione potranno partecipare alla valutazione degli studenti delle scuole superiori. Avere frequentato l’ora di religione garantirà crediti in più rispetto a tutti gli altri studenti. Il «voto» di religione farà media e costituirà un vantaggio indiscusso già dai prossimi consigli di classe di fine anno. Il giudizio del Consiglio di stato ribalta una precedente sentenza del Tar del Lazio e dà ragione al ministro Gelmini e alla Cei. Si tratta solo dell’ultimo di una lunga serie di favori di cui hanno usufruito gli insegnanti di religione, gli unici a vivere un periodo di vacche grasse mentre tutti gli altri loro colleghi vengono massacrati dai tagli voluti da Tremonti. Oltre ai vantaggi per le scuole private cattoliche, lo Stato paga personale che accede al posto di lavoro grazie al benestare della curia. E con questa sentenza gli conferisce il diritto di promuovere o bocciare.
La sentenza del Consiglio di stato si basa sul seguente ragionamento: chi ha scelto l’ora di religione «ha il diritto-dovere di essere valutato per l’interesse e il profitto dimostrato». Chi non la fa, secondo i giudici, non verrebbe discriminato perché potrebbe frequentare dei corsi alternativi che il Consiglio di stato invita ad istituire in tutte le scuole. Peccato che proprio i tagli governativi facciano sì che questi corsi siano quasi del tutto assenti e che in ogni caso non siano valutati. «Siamo di fronte ad una atto palesemente anticostituzionale – commenta Mimmo Pantaleo, segretario nazionale Flc Cgil – chi fa l’ora di religione ha un giudizio in più che fa media, chi non la fa no. E questo sia nel caso in cui frequenti i corsi alternativi, sia nel caso in cui non li frequenti perché non vuole o perché, come avviene quasi ovunque, non esistono. Inoltre questo cambio delle regole di valutazione avviene in corso d’opera, alla vigilia degli scrutini di fine anno».
La crociata a favore dell’ora di religione in questi anni è stata bipartisan. Fu infatti il ministro del centrosinistra Giuseppe Fioroni a volere che quell’ora potesse dare crediti aggiuntivi agli studenti di buona fede. E fu proprio l’ordinanza dell’ex ministro del Pd a ricevere la bocciatura del Tar del Lazio.
Fioroni, scocciato, annunciò il ricorso che poi fu portato avanti dalla Gelmini e dal governo Berlusconi, in accordo con il Vaticano. E bipartisan è stato anche l’atteggiamento genuflesso dei governi di entrambe le parti che hanno a più riprese aumentato le assunzioni dei docenti di religione mentre tagliavano tutti gli altri.
Gli insegnanti di religione in Italia sono circa 25 mila. Tutti insegnano grazie al benestare delle autorità ecclesiastiche. Tra questi 15 mila sono di ruolo. Hanno ottenuto il posto fisso tutti negli ultimi tre anni grazie a dei concorsi a dir poco speciali. Entrati dalla finestra, grazie a questa via preferenziale, godono però degli stessi diritti dei loro colleghi che da anni aspettano invano un concorso. Non solo. Qualora dovesse sparire il loro corso potrebbero comunque cambiare cattedra e insegnare altre materie superando in curva la lunga fila dei precari che ne avrebbero diritto. Anche gli insegnanti di religione ancora precari sono avvantaggiati: ogni due anni, solo loro, hanno diritto ad uno scatto di anzianità.
Nelle scuole italiane il governo ha stabilito il taglio in tre anni di 140 mila posti di lavoro tra personale docente e non docente. La scuola è la più grande azienda in crisi del nostro paese e una delle prime emergenze occupazionali. Dal punto di vista di studenti e genitori salta tutto: compresenze, supplenti, materiale didattico. Eppure lo Stato, cioè noi, spende più di un miliardo di euro l’anno per pagare lo stipendio agli insegnati di religione che hanno ricevuto il sigillo clericale. E non basterà la crisi di vocazione degli studenti a fare diminuire
l’obolo che la Repubblica versa per l’ora di religione. «Già oggi - racconta Pippo Frisone della Flc Cigl – a Milano (dove il 40% degli studenti delle superiori decide di non fare religione e dove Formigoni elargisce il buono scuola a chi vuole frequentare le scuole private, spesso confessionali) non solo non esistono corsi alternativi, ma anche dove gli studenti che hanno deciso di fare religione sono pochissimi, magari due o tre per classe, si mantiene comunque il corso e si paga lo stipendio all’insegnante. In tutti gli altri casi le classi, invece, si accorpano, i posti di lavoro saltano e gli studenti arrivano ad essere anche 30 per classe. E’ uno scandalo. Dare un vantaggio agli studenti che fanno religione servirà solo ad indurli a
frequentare religione per giustificare la spesa dello Stato a favore dell’insegnamento del cattolicesimo nelle scuole pubbliche».

www del Il Manifesto - FUORIPAGINA 12/05/2010 | Giorgio Solvetti

lunedì 10 maggio 2010

Parte da Modena la petizione contro le classi sovraffollate

Un coordinamento di insegnanti degli istituti superiori modenesi sta dando vita ad una iniziativa contro l'aumento degli alunni per classe, attraverso una petizione che sarà inviata alla Corte costituzionale e alle Commissioni parlamentari.

La petizione, alla cui sottoscrizione possono partecipare docenti, genitori, studenti e semplici cittadini, intende denunciare la situazione delle classi sempre più affollate a seguito delle manovre finanziarie degli ultimi anni, l'ultima delle quali, quella derivante dall'articolo 64 della legge 133/2008, ha ulteriormente innalzato i limiti minimi e massimi di alunni per classe.

Le classi del prossimo anno scolastico saranno composte "da un numero - si legge nella petizione - molto alto di allievi. Alle superiori, le classi iniziali devono avere un numero minimo di 27 alunni e poi i resti vengono distribuiti fino a 30, ma in sede di organico di fatto si potrà pure arrivare a 33".

"Sono numeri - commentano i docenti - che peggioreranno la qualità del servizio e faranno andare le aule scolastiche ed i laboratori fuori norma: sia in riferimento agli indici minimi di funzionalità didattica (D.M. 18 dicembre 1975 - Norme tecniche per l'edilizia Scolastica) che stabilisce i parametri spaziali minimi a disposizione di ogni persona presente nei locali scolastici (1,80 metri quadri netti per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado; 1,96 metri quadri netti per le scuole secondarie di II grado), sia per la prevenzione incendi (D.M. 26 agosto 1992 - Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica) " che al "punto 5 (Affollamento) stabilisce il limite massimo di persone presenti in un'aula nel numero di 26)".

Gli insegnanti modenesi sono inoltre convinti che l'eccessivo numero di allievi per classe inficerà anche la qualità dell'offerta formativa, che "potrebbe risultare inevitabilmente compromessa". L'applicazione dei nuovi parametri potrebbe inoltre produrre maggiore "dispersione scolastica, soprattutto nelle classi iniziali i margini di intervento da parte degli insegnanti nei confronti di studenti con difficoltà di approccio a determinate discipline risultano sottoposti a fortissime limitazioni".


Cari insegnanti (precari e di ruolo)

il giorno 27 aprile 2010 sul sito http://www.politeia.emr.it/petizione_contro_classi_affollate/
è iniziata la raccolta della firme contro l’aumento degli alunni per classe.
Mi raccomando firmate tutti (on line) e soprattutto fate firmare a tutti quelli che conoscete (insegnanti, genitori, alunni, e ogni libero cittadino) facendo circolare l'indirizzo di questo sito. Non dimentichiamoci che quasi la metà dei posti da tagliare nei prossimi 2 anni sono dovuti ai nuovi criteri per la formazione delle classi della 133.
Si è pensato di fare una raccolta di firme elettroniche per poter coordinare meglio questa petizione a livello nazionale ed anche per aver a portata di vista di tutti, politici e non, il nostro problema, il problema della scuola.

Si può anche scaricare dal sito il modulo per la raccolta delle firme in modo tradizionale li dove impossibile o difficile arrivarci per via telematica oppure perchè più semplice o più comodo.

Alla fine anche le firme ottenute per via tradizionale (modulo scaricato) sarano allegate a quelle stampate. Prima però consegnate la petizione con delle firme al D.S. della vostra scuola, e chiedete che l’oggetto della petizione (Diritti e obblighi nell'individuazione dei criteri per la formazione delle classi), sia messo come ordine del giorno da approvare al prossimo collegio docenti.

Sono sicuro che l'unico modo per far valere i propri diritti è quello di denunciare l’illegalità (evidenti contraddizioni tra le direttive del Ministero e la normativa esistente in materia di sicurezza e agibilità dei locali scolastici) e non subire passivamente le ingiustizie.

Pretendiamo dopo anni di onorato servizio sottopagato o precario, maggiore dignità di trattamento, mentre per quanto riguarda i nostri diritti (continuamente disattesi per i precari), maggiore rispetto anzi ASSOLUTO rispetto

Ioannis Lioumis

Ps: La petizione sarà spedita alla corte costituzionale, e alla VII commissione cultura della Camera e commissione cultura del Senato.
Sempre su http://www.politeia.emr.it/petizione_contro_classi_affollate/ potete lasciare un commento, una denuncia oppure descrivere una vostra esperienza

domenica 9 maggio 2010

CLASSI A TEMPO PIENO TAGLIATE

Il giorno 20/04/2010 il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Roma ha emanato la circolare n. 25 avente per oggetto "determinazione organico di diritto Scuola Primaria – a.s. 2010/11". La circolare testualmente recita che: "l’Ufficio scrivente nelle istituzioni scolastiche con elevata presenza di classi a tempo pieno ha autorizzato per l’a.s. 2010-11 una classe di tempo pieno in meno rispetto a quelle autorizzate a tempo pieno nell’a.s. 2009/10 (autorizzando però in tal caso per l’a.s. 2010-11 la classe a tempo “normale”), lasciando, ai sensi della Circolare ministeriale 37/10 – pagina 9, alla valutazione della istituzione scolastica la possibilità di prevedere comunque il funzionamento di fatto a tempo pieno della classe (autorizzata per l’a.s. 2010/11 a tempo “normale”)" […]

In tal modo, gli alunni delle classi prime potranno avere addirittura 9 maestre anziché 2, poiché l’orario è di 22 ore settimanali e le restanti 18 (per arrivare a 40) dovranno essere coperte dalle 2 ore di compresenza delle insegnanti delle altre classi. Gli alunni delle classi II, III, IV e V vedranno lo spostamento delle loro insegnanti in altre classi, che private delle 4 ore di compresenza (2 ore per ciascuna delle 2 insegnanti), subiranno un radicale cambiamento della programmazione delle attività didattiche poiché non sarà più possibile organizzare le necessarie attività di recupero e di ampliamento dell’offerta formativa.
LE CLASSI DI TEMPO PIENO TAGLIATE RISPETTO A QUELLE AUTORIZZATE NELL’A.S. 2009/10 SONO 68, MENTRE QUELLE RICHIESTE DALLE FAMIGLIE E NON AUTORIZZATE SONO CIRCA 212

Da un’indagine COBAS gli istituti in cui risulterebbero tagliate alcune classi a tempo pieno (prime classi) nel Municipio RM XVI sono:

C.D. 62° Franceschi;
C.D. 139° Lola Di Stefano;
C.D. 121° Rio De Ianeiro;
C.D. 68° Girolami;