mercoledì 24 marzo 2010

Scuola, contro i tagli della Gelmini
flashmob nei sacchi della spazzatura
Genitori insegnanti e studenti nei sacchi neri:
«La riforma butta via qualità e diritto allo studio»

Studenti dentro ai sacchi della spazzatura al Colosseo
ROMA - Tutti immobili per dire «no alla distruzione della scuola pubblica». La flash-mob mania contagia anche il Coordinamento scuole secondarie di Roma. Da viale Trastevere, dove presegue il presidio-staffetta degli istituti capitolini, al Colosseo: genitori, insegnanti e studenti si sono infilati in sacchi della spazzatura perchè, dicono, la «riforma butta via integrazione, diritto allo studio, qualità dell’istruzione».
ELEMOSINA - In formazione “mondezzaio”, alcuni sdraiati, i rappresentanti delle scuole afferenti al Coordinamento hanno così inscenato il terzo flash-mob per la scuola pubblica, dopo quello già organizzato a largo Argentina e sul pontile di Ostia. Intanto, alla staffetta pomeridiana, organizzata davanti al ministero dell’Istruzione, continuano ad aderire istituti di ogni ordine e grado. Muniti di cestino per chiedere, simbolicamente, l’elemosina ai passanti («la scuola italiana è senza soldi”»), e con una “pupazza” dotata di forbici (“simbolo della scuola tagliata e povera”), genitori e professori si passano – da giorni – il testimone in viale Trastevere. Da mercoledì 24 tocca ai licei Morgagni, Montale, Keplero, Istituto comprensivo Crispi, scuole Iqbal Masih, Ic Regina Margherita, liceo Newton, scuola media San Benedetto, IC Guicciardini, Di Donato, Manin. Il presidio è programmato fino al 16 aprile. Il Coordinamento si prepara alla giornata di mobilitazione cittadina del mondo della scuola, indetta per il 17 aprile.

Simona De Santis
24 marzo 2010