mercoledì 25 novembre 2009

Il giallo della gratuità dei libri di testo delle elementari

Nelle ultime ore si sono rincorse voci contrastanti e critiche al governo relativamente alla soppressione della gratuità dei libri di testo per gli alunni della scuola primaria che sarebbe contenuta nella legge finanziaria in corso di approvazione in Parlamento.
L'on. Ghizzoni del Pd ha parlato di scippo di 103 milioni di euro a danno degli alunni della primaria e ha chiesto al ministro Gelmini di ripristinare i fondi già previsti.
Un comunicato della Cisl-scuola ha invece precisato che, a suo parere, i 103 milioni di euro di cui si sta parlando non riguarderebbero la scuola primaria - per la quale una legge del 1964 assicura la gratuità - bensì la scuola secondaria di I grado e il biennio dell'obbligo nella superiore.
Un comunicato del Miur ha assicurato che per il 2010 i fondi per la gratuità dei libri di testo agli alunni della scuola primaria sono assicurati.
A questo punto è rimasta, tuttavia, l'incognita di quel taglio di 103 milioni per fornitura di libri di testo. Quale settore riguarda?
Abbiamo verificato la questione e abbiamo rilevato che i 103 milioni di euro (più precisamente, 103.291.000) costituiscono da diversi anni il fondo da assegnare alla Regioni per la fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo a studenti, in fascia dell'obbligo, della secondaria appartenenti a famiglie con basso reddito.
Nell'ultima assegnazione effettuata, 77.468.250 euro sono stati destinati a sostegno di alunni della secondaria di I grado e 25.253.000 per quelli del biennio delle superiori per totale complessivo, appunto, di 103,291 milioni di euro.
I 103 milioni di euro per libri di testo non riguarderebbero, dunque, la scuola primaria.

da
tuttoscuola.com

2 commenti:

  1. mi sto informando, ma quasi certamente i soldi non sono stati tagliati ma fatti confluire nel "fondone" delle regioni in via di istituzione ai sensi delle norme sul federalismo fiscale.
    in pratica, tutte le "partite di giro" di finanziamento destinate indistintamente a tutte le regioni in modo vincolato per legge dai ministeri vengono cancellate dai relativi stati di previsione della spesa e messe a disposizione direttamente delle regioni sul fondo del federalismo fiscale.
    sta succedendo su molti fondi con analoga caratteristica contabile e quindi dò quasi per scontato che sia così.
    vi aggiornerò appena avrò conferma.
    giovanni vetritto

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  2. aggiornamento sulla questione.
    ancora non sono venuto a capo con chiarezza del caso. ad oggi i relatori in parlamento hanno evidenziato la cosa e chiesto chiarimenti al governo, perchè si tratta di trasferimenti ai comuni (non perchè è un problema di scuola e diritto allo studio).
    dalle ultima informazioni, non sarebbe un problema di federalismo fiscale ma di finanziamento successivo: il capitolo, azzerato ma non a caso mantenuto per memoria, verrebbe dotato in corso d'anno con i proventi dello scudo fiscle. mi hanno anche parlato di un comunicato del miur in questo senso che però non trovo.
    su cosa il capitolo vada a finanziare vi strascrivo una nota tecnica dell'anci.
    giovanni

    SCUOLA: NOTA TECNICA SU QUESTIONE FONDI PER LIBRI DI TESTO ELEMENTARI


    In relazione a notizie di stampa sulla questione dei fondi per la fornitura dei libri di testo per le scuole elementari si deve precisare che il taglio di 103 milioni di euro dal capitolo 7243 della finanziaria per gli anni 2010 e 2011, con previsione di rifinanziamento per l’anno 2012, non concerne il finanziamento dei libri di testo delle scuole elementari ora primarie.

    Il taglio si riferisce infatti al capitolo 7243 (Somma occorrente per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo nella scuola dell’obbligo e il comodato nella scuola superiore) appostato nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, nell’ambito della Missione “Relazioni finanziarie con le autonomie locali” e del programma Trasferimenti agli enti locali.
    Si tratta dunque di fondi per gli alunni meno abbienti che frequentano le scuole dell’obbligo (elementare, medie e i primi due anni delle superiori), la somma stanziata (pari a circa 200 miliardi di lire) è rimasta invariata rispetto a quella prevista nell’ art. 27 della legge n.448 del 27 dicembre 1998. pur essendo ovviamente aumentato il costo dei libri negli ultimi 10 anni.


    La Finanziaria per il 2010 ha previsto anche una riduzione del capitolo 3044 appostato nello stato di previsione del Ministero dell’Economia, (Somme da trasferire alle Regioni per borse di studio per la frequenza di scuole dell’obbligo)
    Si tratta di uno stanziamento istituito per l’attuazione del Diritto allo studio con D.P.C.M. 14 febbraio 2001 sotto forma di regolamento attuativo dell’articolo 1, comma 9, della legge 10 marzo 2000, n. 62, sulla parità, sotto la voce borse di studio.
    La somma stanziata nel bilancio statale è risultata sempre inferiore alle necessità delle famiglie, tanto che molte regioni hanno ampliato il fondo e contribuito all’assegnazione ai comuni di somme integrative per venire incontro alle necessità degli studenti.

    L’Anci ha già avanzato proposte emendative sia per il ripristino e l’adeguamento della somma riferita alla fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo (cap. 7243) che per l’adeguamento del fondo per le borse di studio (cap. 3044).

    Altra cosa è la questione dei libri di testo delle scuole elementari che gravano già da tempo pressochè per intero sui bilanci comunali e per cui l’Anci ha da tempo richiesto un adeguamento.

    L’attribuzione della competenza ai comuni è stata disposta con il DPR 616/77
    I fondi inizialmente furono aggiunti ai trasferimenti statali nell’importo della spesa relativa all’anno 1978, incrementato del tasso d’inflazione programmato, con le leggi per la finanza locale dal ‘79 all’85.

    Dal 1986 furono consolidati – secondo l’importo dell’anno 1985 – nel fondo unico allora istituito, negli anni successivi non venne fatti più alcun riferimento e l’importo base restò quello fotografato dall’86.

    Il fondo unico - nel quale è confluita anche la spesa relativa ai libri di testo - negli anni ha subito continue e sostanziali riduzioni, determinando che attualmente l’onere per i libri di testo delle scuole elementari sono sostenuti quasi interamente dai Comuni.

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