sabato 6 febbraio 2010

Pressappochismo e malafede: il convegno sulla riforma delle superiori

Nella giornata di giovedì 4 febbraio 2010 presso l’ex PalaCisalfa si è svolto un convegno sull‘orientamento alla “nuova” scuola secondaria superiore targata MIUR (Ministero della Pubblica Istruzione), USR (MIUR-Ufficio Scuolastico Regionale per il Lazio) e con docenti ed esperti “del mondo della scuola”  Max Bruschi, consigliere della ministra Gelmini e presidente della cabina di regia della commissione per la riforma dei licei – “La risposta dei nuovi licei all’emergenza educativa” e membro del Gruppo Tecnico di Lavoro per in nuovi Tecnici, Alberto Felice De Toni membro del Gruppo Tecnico di Lavoro per in nuovi Tecnici e presidente della precedente commissione per lo sviluppo dell’istruzione tecnica e professionale, Arduino Salatin, direttore dell’istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa del Trentinoe membro del Gruppo Tecnico di Lavoro per in nuovi Tecnici e altri 'esperti' tra i quali spiccava l'assenza assoluta dei docenti e dei dirigenti scolastici.
L'incontro si è distinto per un incredibile pressappochismo: gli interventi sono stati brevissimi e fumosi e non hanno fatto altro che ripetere vuote parole d'ordine, deludendo in maniera evidente l'uditorio, composto per lo più da dirigenti scolastici in cerca di chiarimenti riguardo alle sorti dei loro istituti. La risposta del direttore generale per gli ordinamenti scolastici del ministero dell'istruzione Mario Dutto, reduce da un incontro con il presidente del Consiglio, è stata semplice e candida: è stato approvato l'ordinamento, ma deve essere ancora precisata l'organizzazione. 
E' stata solo la presenza di un gruppo di insegnanti, precari e non, che ha srotolato uno striscione ("la scuola non si taglia, si moltiplica") che ha fatto emergere in modo chiaro le contraddizioni e le falsità di chi presentava le magnifiche sorti e progressive di un progetto che a tutt'oggi, non ha definizioni precise riguardo le modalità attuative, di chi parlava di orientamento davanti a dirigenti disorientati che dovrebbero orientare le famiglie... E' bastato dire "il re è nudo", cioè "ci state vendendo il vostro fumo ma noi dobbiamo dare risposte concrete a chi ci chiede cosa le nostra scuole offriranno agli studenti dal prossimo anno", perché il tono dell'incontro cambiasse radicalmente. L'Assessore Marco di Stefano, che fino a quel momento aveva invitato coloro che protestavano a "lasciare lavorare", ha poi fatto un intervento in cui si è ricordato che la Conferenza Stato-Regioni aveva dato parere negativo riguardo alla "riforma", che in realtà ha l'unico obiettivo di tagliare.
Quelli che avevano partecipato per saperne di più, per capirci qualcosa, sono rimasti decisamente delusi, le scuole sono nel caos più totale, non sanno cosa raccontare alle famiglie e dovranno aspettare ancora non si sa quanto per avere indicazioni concrete sulla applicazione della cosiddetta riforma. 
Ma almeno la verità è uscita fuori, almeno è stato chiaro che chi ha pensato questa 'riforma' della scuola non sa nulla, che la scuola, di là dagli slogan e dalle belle parole, è considerata da questo governo da un lato un capitolo di spesa da tagliare, dall'altro un mezzo di controllo sociale per cui l'abbassamento della qualità, la possibilità di assolvere l'obbligo anche lavorando, la diminuzione dell'orario e dell'offerta formativa sono un progetto ben preciso che porterà alla distruzione dell'istruzione pubblica.
Maria Z.