Dall'ultimo outlook dell'OCSE sui sistemi educativi si evince che, in media, i paesi industrializzati spendono circa il 6,5 % del loro PIL e circa il 13,5 della spesa pubblica totale, mente l'italia spende rispettivamente il 4,5 e il 9%.
L'outlook ci dice inoltre che il 70% della spesa scolastica va in stipendi dovunque, confermando che l'affermazione che l'italia spenderebbe troppo in stipendi è prive di fondamento, visto che la nostra percentuale è sì più alta, ma davvero di poco (l'80%) pur scontando una assoluta anomalia, ovvero il gonfiamento del dato per l'inclusione degli insegnanti di sostegno (che in tutto il mondo stanno nel bilancio dei ministeri di welfare e non in quello dell'istruzione) e di quelli di religione (che come è noto esistono solo da noi).
(da una segnalazione di Giovanni Vetritto)
Sommario della sintesi in italiano:
Nell’area OCSE, i governi stanno cercando di rendere più efficace il sistema di istruzione e al contempo di accedere a risorse supplementari che permettano di rispondere alla domanda crescente in materia.
L’edizione 2010 della pubblicazione intitolata Education at a Glance: OECD Indicators offre ai vari Paesi l’occasione di riflettere sulla loro performance in un’ottica comparativa. Vi si trova una vasta gamma di indicatori aggiornati e comparabili relativi ai diversi sistemi che rappresenta il giudizio condiviso dei professionisti del settore sulle modalità
con cui misurare la realtà attuale del panorama dell’istruzione su scala internazionale.
Gli indicatori mostrano quali sono i soggetti coinvolti nel settore, quanto vi si spende e come operano i sistemi di istruzione. Illustrano inoltre un’ampia gamma di risultati ottenuti attraverso il paragone, ad esempio, tra le prestazioni degli studenti in aree specifiche e l’impatto dell’istruzione sui livelli di retribuzione e sulle opportunità di
impiego degli adulti.